fuori dai gangheri!

26 novembre 2014

Oggi sento su Radio Padania (io ascolto sempre Radio Padania)  che la Regione Lombardia elargisce 400 euro per 6 mesi ai genitori separati con figli, in difficoltà.

La decisione è stata appena presa.

Poi ci si domanda perché l’elettorato di destra non vota più!
Perché i politici di destra sono uguali uguali a quelli di sinistra: mentre affermano che qualsiasi taglio di spesa li costringerebbe a sospendere i servizi essenziali ai cittadini, appena hanno due soldi (pubblici) che avanzano, li usano per comprarsi l’elettorato e la rielezione con forme di assistenzialismo indecente come questa.
E sono della Lega e di FI!
Oggi, se ti restano due soldi e sei di destra, li usi per abbassare le tasse alle imprese e aiutare chi intraprende, non per inventarti altre forme di assistenza, in particolare per giovani che si mettono nei guai da soli!
Ci sono dei bambini di mezzo (mi sembra già di sentire, la scusa)?
Allora aiuti tutti i bambini in difficoltà, non solo quelli dei separati, incentivando, tra l’altro, un comportamento sociale negativo.
Aiuta piuttosto gli asili nido, per le mamme che lavorano.
Ma adesso, no! Adesso abbassi le tasse regionali sulle imprese, per creare il lavoro che manca.
Altrimenti iscriviti al PD, che ti troverai in buona compagnia.
E i genitori che, invece, sopportano di restare assieme per amore dei figli?
Babbei, coglioni.
Niente preoccupazioni, pensa a te stesso! Ai figli ci pensa l’amministrazione di centro-destra, con i soldi sottratti alle imprese (li tirassero fuori loro…)
Invece si vantano di quanto sono buoni, coi soldi degli altri
Fanno proprio schifo!

 

l’assalto delle mezze cartucce

15 novembre 2014

Dopo il dispiacere per il deludente risultato delle elezioni regionali, dove il parziale successo della Lega in Emilia non pareggia la sparizione dell’elettorato di centro-destra, ora ci toccherà sorbirci il lamento funebre delle mezze seghe… scusate, cartucce, che fino ad ora hanno vissuto sicure nei meandri del partito di Silvio Berlusconi.

Abbandonare il patto del Nazzareno. Questa è la ricetta per ritornare subito pimpanti e vincenti.

 

Non è vero. Berlusconi non è uno stupido, anzi, supera in intuizione politica tutti i suoi circonvicini.

Oggi, se cade Renzi, il potere non torna a destra. Vincerebbero le sinistre dei Landini, Cuperlo, Bindi, d’Alema, Camusso ecc.

I quali manderebbero l’Italia in rovina in tre giorni.

Basta che votino la Patrimoniale che continuamente invocano.

 

Se decidono una Patrimoniale, mettiamo, del 10% sui capitali investiti (l’1% all’anno già lo fanno), tutti dovrebbero vendere titoli, azioni, BOT e BTP per realizzare i liquidi necessari a pagare.

Questa vendita generalizzata provocherebbe l’immediata caduta del mercato.

Per raccogliere l’iniziale 10% occorrerebbe vendere molto di più, magari il 50%.

Ma, soprattutto, tutti cercherebbero liquidi per pagare con quelli, senza vendere in condizioni sfavorevoli.

La caduta dei titoli di Stato, oltre ad innalzare lo spread, con costi ulteriori per lo Stato, ridurrebbe le Banche senza soldi (le banche hanno i loro liquidi in Titoli di Stato), mentre i clienti vorrebbero togliere i loro depositi, comunque già investiti.

Conseguenza: chiusura dei Bancomat e dei Conti Correnti; crisi all’Argentina, situazione prerivoluzionaria.

 

Meglio che Renzi resti dove è, mandandoci a fondo a poco a poco. Può darsi che nel frattempo la situazione migliori, con qualche resipiscenza dell’elettorato di centro-destra, che ritorni a votare..

Questo è il disegno di Silvio, e non si può dargli torto, anche se ogni accordo con il PD fa rivoltar lo stomaco.

guarda chi si rivede! Il Diritto!

21-11-2014

Ieri grande scandalo nazionale: il Procuratore della Cassazione ha chiesto l’assoluzione per il caso dell’amianto (eternit).

Pianti e gemiti su tutti i telegiornali (oramai asserviti al facile compito di diffondere ed aumentare la stupidità generale).
Dopo l’assoluzione degli esperti che non avevano previsto il terremoto (caso mai accaduto in nessun’altra parte del mondo), questo è proprio il colmo: che sia riapparso il Diritto?
L’eternit si produceva in 51 paesi, dal 1904.
In nessuno di questi si è processato qualcuno, e neppure da noi, quando il caso era chiaro ed attuale.
Trent’anni dopo, si pensa di condannare  per omicidio volontario continuato un vecchio novantenne (che la Svizzera, comunque, non ci avrebbe mai consegnato).
(Intanto gli stabilimenti della Tyssen, dopo un altro processo del genere, hanno chiuso in tutta Italia, con migliaia di licenziamenti).
Perché solo da noi, e non in tutti gli altri Stati?
Perché nel resto del mondo vige il principio, da noi dimenticato, che nessuno può venir punito per aver commesso un fatto che non era reato al momento in cui veniva compiuto.
Ed anche perché, altrove, certa gente sta a zappare i campi.
Ma noi siamo un paese diverso: per questo perfino la Grecia sta facendo meglio di noi.
Renzi, comunque, non ha perso l’occasione di dimostrare di essere un coglioncello fuori posto: ha subito prospettato di togliere od aumentare il tempo della prescrizione, perché i reati non vengano cancellati.
Solo delle teste vuote non sanno che allungare i tempi di prescrizione avrebbe come conseguenza un aumento del numero delle prescrizioni, non una diminuzione, perché cosi facendo si aumenterebbe il carico di lavoro, con ulteriori ritardi ed ingolfamenti.
Giustissima era la riforma proposta dal centro-destra, e fatta fallire anche per l’opposizione di quel farabutto di Casini, di portare la prescrizione a 2-4-6 anni dal momento della formulazione dell’accusa.
Tra l’altro, in questo modo, si obbligavano i PM a sbrigarsi a portare in giudizio gli accusati, e a non sbattere in galera la gente, prima di avere uno straccio di prova.

 

caso Salvini, ovvero, “la legge è disuguale per tutti”

10 novembre 2014

Sono passati già due giorni dall’aggressione a Salvini. Tutti abbiamo visto in faccia, ben inquadrati, gli aggressori. Eppure non si ha alcuna notizia di arresti, ma neppure di denunce, a carico dei delinquenti squadristi di sinistra.

Se fossero stati della Lega, sarebbero già tutti dentro.

Del resto, abbiamo visto De Magistris condannato per aver spiato Prodi; Berlusconi lo spiavano pure al cesso, e nessuno ha avuto mai niente da dire.

A Siena, dove il PC-PD è responsabile della sparizione di 4000 miliardi di euro, non si ha notizia di alcuna intercettazione (o meglio, si sa che sono state proibite).Così, nessun politico è colpevole di nulla.

Neppure si ha notizia di arresti per gli appartamenti forzati ed occupati illegalmente, a danno di pensionati e vedove (le occupazioni sono organizzate e rese possibili dai centri sociali).

Ma i centri sociali sono il braccio sinistro (armato) della sinistra.

La magistratura militante ne è il braccio destro.

Evangelicamente, la destra non sappia cosa fa la sinistra

Così facendo, ci stanno portando alla legge della jungla.

E ci mandano pure in malora…

del modo in cui la sinistra (e Renzi) ci sta conducendo alla rovina

28 ottobre 2014

La situazione economica italiana è caratterizzata, e non da oggi, da tre elementi fondamentali, che si sono aggravati in presenza della crisi economica mondiale:

  • un debito pubblico enorme, circa 130% del PIL, cioè di tutto quello che si produce in un anno
  • un bilancio annuo tuttora negativo, per cui il debito complessivo continua a crescere
  • una pressione fiscale che dà allo Stato più della metà dell’intero PIL (compresa l’evasione)

 

La cosa si è fatta insostenibile da quando il nostro debito non trova più assorbimento sul mercato, cioè non troviamo più chi presti soldi allo Stato, se non con interessi che non possiamo permetterci di pagare. Oggi è la Banca Europea che ci sta prestando soldi, per tenere bassi gli interessi sui titoli pubblici, ma questo fatto dà modo agli altri Paesi Europei, specie la Germania, di pretendere una riduzione del nostro debito, visto che pagare per gli altri non piace a nessuno.

Pertanto, gli altri Paesi ci chiedono di riportare il nostro bilancio annuo in pareggio, e questo si può fare in due modi: aumentare le entrate dello Stato, o diminuirne le uscite.

Inoltre, l’eccessiva pressione fiscale deprime l’economia, sottraendo risorse agli investimenti, già impoveriti poichè la maggior parte dei risparmi e assorbita dai Titoli di Stato.

 

Per rimediare a tutto ciò, il Governo Berlusconi-Tremonti puntava a

  • aumentare le entrate statali solo facendo crescere l’economia privata, non aumentando le tasse, o addirittura diminuendole
  • tagliare gradualmente le spese statali, senza creare troppo scompiglio (diminuire le spese significa, comunque, che qualcuno prenderà meno soldi)
  • condurre una moderata lotta all’evasione, soprattutto incoraggiando l’evasore a pagare di propria volontà (condoni) ed a riportare i capitali dall’estero in Italia (scudo fiscale).
  • chiedere all’Europa l’emissione di Euro-Bond, cioè di titoli garantiti da tutta la comunità, che servissero a mantenere bassi i tassi per gli Stati in crisi (PIGS= Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna: noi ancora ce ne stavamo fuori)

 

Questa politica aveva portato

  • al raggiungimento del pareggio primario, cioè del bilancio considerato senza gli interessi sul debito
  • a mantenere la disoccupazione sotto l’8%, un dato inferiore alla media europea
  • ad avere, nel 2011, un aumento del PIL dello 0,6%
  • a prevedere il pareggio di bilancio per il 2014

 

L’insistenza sugli Euro-Bond aveva però portato ad uno scontro con la Germania e la Merkel (aggravato da una azione spionistica della nostra magistratura rossa, con la pubblicazione della frase di Silvio sul “lato B”della Kanzellerin), che pensò bene di liberarsi di Berlusconi con un complotto cui parteciparono anche le massime Autorità nazionali.

 

Abbattuto Berlusconi dalle sinistre mediante aggressione giudiziaria, con processi farsa, leggi retroattive, complotto internazionale e carcere per tutti gli uomini a lui più vicini,

questi criminali incapaci hanno potuto applicare i loro rimedi che consistevano in:

 

  • aumento immediato e sconsiderato delle tasse, promettendo il pareggio per il 2013 (!!!!)
  • posa delle unghie sui risparmi degli italiani: saccheggiati i guadagni, restavano da saccheggiare i risparmi: tasse sulla casa, patrimoniali sui risparmi, tasse sulle rendite da capitale
  • scatenamento di una lotta terroristica contro l’evasione (20% del PIL), con leggi illiberali, spionaggio, utilizzo di metodi banditeschi nei confronti di chi lavora, obblighi e proibizioni di ogni genere nei confronti di tutti i cittadini, utilizzo delle leggi antimafia in funzione antievasione.

 

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: immediata recessione, crollo del PIL, adesso in continuo calo, disoccupazione sempre crescente (oggi > 12%), fuga di capitali, sparizione del denaro per gli investimenti, chiusura di attività e delocalizzazioni all’estero: i risultati economici italiani sono all’ultimo posto in Europa.

 

Oggi (o meglio, domani) si cerca di rimediare, con un parziale calo delle tasse sulle aziende, ma nulla si fa per correggere gli altri due punti causa del disastro in atto: tasse sulle rendite e sulle proprietà e persecuzione fiscale e giudiziaria su chiunque lavori e intraprenda.

Sono questi ultimi due punti la causa principale del degrado economica che ci affligge e che proseguirà, malgrado Renzi, e qualche intervento felice del suo Governo.

Mancano soldi per gli investimenti; quelli che ci sono, scappano. E lo Stato continua a drenare risorse, privandone l’economia del Paese.

 

Ne avremo la prova nei prossimi mesi.

 

(Sola nota positiva: gli omosessuali, per consumare, dovranno sposarsi: ben gli sta)

 

 

seconda parte.

Abbiamo visto, nell’ultimo intervento, che lo Stato italiano assorbe, per il suo mantenimento, oltre la metà del PIL nazionale.

 

Questo significa che solamente meno della metà del reddito nazionale resta disponibile per gli investimenti, le attività produttive ed i consumi privati, non statali,.

Questa residua quantità è ormai troppo scarsa per l’economia, ed ogni ulteriore riduzione porta ad una recessione economica sempre più pericolosa.

Questo significa anche che ogni tentativo da parte dello Stato, o meglio, della classe politica, di impadronirsi di una ulteriore parte del reddito nazionale non può portare ad altro che al disastro economico, disastro ormai già in atto.

 

Due sono i punti da considerare.

 

Primo.

La tassazione delle rendite, cioè degli utili sui risparmi, e dei risparmi stessi, sottrae direttamente risorse agli investimenti.

I risparmi sono tutti investiti, salvo quelli sotto il materasso, che non sono tassabili.

Azioni e obbligazioni sono la via attraverso cui le aziende si riforniscono di capitale sul mercato.

Anche il semplice deposito in banca, serve alla banca per finanziare attività economiche.

E’ chiaro quindi che ogni tassazione del capitale, cioè la tassa patrimoniale, oggi allo 0,7% annuo, sottrae direttamente soldi da questi investimenti

Anche tassare i guadagni sui risparmi (rendite finanziarie) colpisce direttamente gli investimenti

  • allontana i capitali liberi, cioè quelli che possono andare all’estero, dove pagano meno tasse, se le pagano;
  • le aziende, per finanziarsi, emettono obbligazioni, che attirano i compratori con un tasso di interesse maggiore di quello di BOT e BTP. Se gli interessi sono tassati, il tasso di emissione dovrà essere maggiore, per attirare l’investitore. Quindi finisce che le tasse le pagano le Aziende.
  • Le aziende, sempre per finanziarsi, emettono Azioni. La tassazione dei relativi guadagni provocherà inevitabilmente cali delle quotazioni di borsa, rendendo impossibile, o meno conveniente, alle aziende questo metodo di finanziamento, e diminuendone la capitalizzazione (cioè i soldi che già hanno, dati dalle Azioni in loro possesso).

 

Questa è il primo strumento con il quale la sinistra sta affossando l’economia nazionale.

I politici di sinistra, da Bersani a Fassina, si sono fatti la loro cultura economica leggendo Paperino, per cui pensano che i soldi privati stiano nel deposito di zio Paperone, dove basta passare con la carriola per andar via pieni. Ma per ogni soldo risparmiato, che lo Stato fa suo, c’è una attività privata che chiude.

 

Secondo.

L’evasione fiscale rappresenta circa il 20% del reddito nazionale (sono cifre per lo più tirate a caso od inventate, in uffici pagati apposta da noi a far danno, ma potrebbero andarci vicino).

Si tratta, in gran parte, di evasione marginale e diffusa, con la quale chi lavora cerca di sottrarre al furto ed alla rapina di uno Stato che lo tassa al 70%, una parte dei suoi guadagni.

Oppure si tratta di evasione da parte di attività marginali, che non vivrebbero se dovessero svolgersi in modo regolare.

L’evasore totale non esiste, o è una bestia tanto rara che ci viene subito presentata in televisione, se ne trovano uno. L’ultima volta se lo sono addirittura inventato.

Altra finta evasione è il cosiddetto “abuso di diritto”, od elusione: utilizzare le leggi esistenti per pagare meno tasse: è lecito dappertutto, ma in Italia l’idra fiscale lo ha reso un reato (senza legge): vedi, ultimo, il caso Cannavaro, mentre Dolce e Gabbana, per ora, ne vanno assolti.

 

Se lo Stato si impadronisse anche dell’evasione fiscale (20% del PIL, per cui allo Stato andrebbe il 10%), la sua pressione sull’economia nazionale passerebbe al 60%, il ché vorrebbe dire andare tutti direttamente in malora.

 

Ma i soloni della sinistra hanno fatto ben di peggio: senza riuscire a prendere un soldino in più di Tremonti (la lotta all’evasione non ci porta in cassa un bel niente in più di prima), sono riusciti a far sparire questi soldi (che rappresentavano il 40% dei soldi circolanti), dalle banche, sottraendoli agli investimenti, (con lo spionaggio bancario) e dai consumi (con lo spesometro).

Oggi il nero, che prima finanziava l’economia, se ne sta sotto i materassi,  (se è poco), o se ne va in Svizzera od alle Caiman (se è tanto).

E nessuno riporterà i soldi in Italia con al potere dei farabutti che hanno fatto rimangiare al Parlamento la sua parola appena data, nel caso dello”scudo fiscale, con cui Tremonti aveva riportato in Italia 100 miliardi di euro, fatti fuggire da Prodi.

Poi vogliono far aumentare i consumi con gli 80 euro, o convincere i capitali fuggiti a tornare in Italia, con qualche finta diminuzione fiscale.

 

Purtroppo, anche Renzi continua ad insistere su questi due punti: aumento della tassazione sulle rendite, al 25% (oltre ai vari bolli e tassazioni secondarie);

incremento del terrorismo fiscale: leggi su riciclaggio, auto riciclaggio, inquinamento delle prove, falso in bilancio, e altre che arriveranno oltre alle già attive su sequestro preventivo dei beni (quando, per Costituzione, sei ancora innocente), inversione dell’onere delle prova, arresti preventivi per motivi fiscali ecc.

 

Con questi metodi da Germania comunista (e non abbiamo parlato della oppressione burocratica, ormai fuori controllo…) si avranno risultati da Germania comunista: desolazione, miseria e fuga di chi potrà.

 

Chi può, stia bene. Gli altri, pazienza…

 

 

Autoriciclaggio

8 novembre 2014

Ieri, il Governatore della Banca d’Italia, Visco (da pronunciarsi alla tedesca: Fisco), emulo e concorrente del suo omonimo ex-ministro delle Finanze di prodiana memoria, ha invocato, per combattere mafia, malavita, corruzione ed evasione fiscale, la rapida approvazione della legge contro l’autoriciclaggio.

E’ inutile dire che l’unico bersaglio che interessi, è l’ultimo elencato: gli altri servono solo a confondere i gonzi.
L’autoriciclaggio è il reato che si compirebbe utilizzando in qualche modo il proprio denaro, frutto di evasione (come distinguere il denaro buono da quello evaso? non si sa: l’evasore dovrà morir di fame, perché non potrà spendere più niente).
Faccio notare che, fino ad ora, nessuna norma punisce il ladro, rapinatore, rapitore o spacciatore che utilizza il denaro frutto dei suoi crimini, né da noi, né in alcun altro Paese.
Ma l’evasore è speciale: nessun criminale lo supera in pericolosità e perfidia.
In realtà, si tratta dell’inevitabile deriva autoritaria e repressiva (nonché depressiva) cui è condannato chiunque si inoltri sulla via dell’illiberalità e del terrorismo economico.
I risultati, dopo lo spionaggio bancario, lo spesometro, l’inversione dell’onera della prova, il riciclaggio, il sequestro preventivo dei beni, l’abuso di diritto, le perquisizioni stradali e locali; i blitz pubblicitari ecc. sono una fuga di capitali senza precedenti, ormai inarrestabile (ci mancava la continua invocazione della patrimoniale).
Di fronte ai risultati sempre più catastrofici, ecco il ricorso a leggi sempre più punitive.
La fuga, intanto, continua: prima i capitali, seguono le attività, infine saranno le persone ad andarsene da questo Paese di sinistri figuri.
Allora sentiremo parlare di reticolati, per combattere il contrabbando.
Nel frattempo, grande scandalo sollevato contro Juncker, neopresidente della commissione europea, perché mentre era Presidente del Lussemburgo, coerentemente con le norme del suo Paese, con la ragione e con una politica liberale, teneva le tasse troppo basse, per attirare capitali. Noi,al contrario, giù tasse e leggi da terzo mondo, invece di chiederci perché da noi i soldi scappano.
Anche i Paesi comunisti accusavano l’Occidente di praticare la politica del Benessere per attirare i loro cittadini…
La farsa, destinata a divenir tragedia, continua….

Attenzione: questo sito utilizza cookies per motivi unicamente funzionali e per fornire statistiche assolutamente anonime: proseguendo nella lettura, e cliccando sulle icone, accetti questo utilizzo. Il sito non fa comunque pubblicità.

.

Perché rivolta liberale e non rivoluzione liberale?
Rivoluzione, anche se con questo termine indichiamo periodi sanguinosissimi e crudelissimi, come la Rivoluzione Francese, o la Rivoluzione di Ottobre, forse grazie a Madre Terra, che ogni anno compie una sua pacifica Rivoluzione intorno al Sole, ha assunto una colorazione più paciosa e tranquillizzante: rivoluzione dei costumi, rivoluzione sessuale, rivoluzione in cucina od in camera da letto…
Rivolta, invece, conserva un suo significato rabbioso e battagliero, che più si adatta al nostro umore di oggi, ma anche un certo presagio di inutile lotta di valorosi contro il Nulla che avanza.
In questo sito intendiamo, da un lato, illustrare i principi del Pensiero e dello Stato Liberale, dall’altro mostrare quanto sia lontano da questo sentire lo Stato nostro attuale, imbevuto di ideologie sinistroidi, libertine e stataliste, che sono l’esatto contrario dell’autentico Spirito Liberale, lo Spirito cioè che pone nella Libertà della Persona e del Cittadino lo scopo ultimo della organizzazione della convivenza umana e che pone nella Persona il fine ultimo sia dello Stato sia dell’umano agire.
A che scopo, tutto ciò?
Per ritrovarci insieme, nell’ultima ridotta, a lottare per non essere partecipi di questo scempio che travolge ogni principio, tradizione o valore del nostro vivere civile occidentale e cristiano.