Terremoto ed abusivismo edilizio

Prima hanno montato a freddo il caso del lago di Bracciano, tagliando da un giorno all’altro l’acqua alla capitale (l’acqua prelevata per Roma fa diminuire il livello di un millimetro al giorno, ci vogliono tre anni di siccità per un metro); poi fanno partire il caso Abusivismo, col fatto del sindaco di Licata, giustamente rimandato a casa dai suoi compagni di partito, dopo aver abbattuto le casette di 40 poveri cristi, adesso sfruttando con la solita improntitudine il terremoto di Ischia.

Perché queste polemiche? Perché occorre distogliere l’attenzione pubblica da quel che succede nel Mediterraneo: vedete che nessuno vi parla più dei migranti? Cosa sta accadendo? Che fanno i Libici? Non è dato saperlo, il PD non vuole si sappia.

E’ inutile sottolineare che con il terremoto l’abusivismo non c’entra nulla: sono cadute case vecchie costruite più di 50 anni fa, quando i piani regolatori, per Grazia a di Dio, non c’erano ancora.

Inoltre, la licenza edilizia non c’entra nulla con la sicurezza in caso di terremoto.

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Ma i sinistri non si fermano davanti ad alcuna disgrazia pur di mentire spudoratamente (loro mentono per il gusto della menzogna, così come calunniano per il piacere del fare del male).

Ma vorrei fare alcune considerazioni al proposito.

  • I piani regolatori sono stati la maggior fonte di corruzione e di illeciti profitti per le classi politiche, con la possibilità di trasformare dall’oggi al domani terreni edificabili in agricoli e viceversa, per il benvolere di assessori e sindaci.
  • In uno Stato liberale è il cittadino ad avere Diritti, e lo Stato, se glieli vuole togliere, deve motivarlo per legge. Costruire la propria casa sul proprio terreno con i propri soldi è un diritto di ciascuno. Qua da noi, dove lo Stato è padrone del cittadino e dei suoi beni, tocca al cittadino chiedere che graziosamente gli venga concesso, dietro versamenti vari, leciti ed illeciti (molte volte gli illeciti maggiori dei leciti)
  • Le pene devono essere commisurate alle colpe: abbattere la casa di uno sventurato che se l’è costruita col proprio lavoro e coi propri risparmi, per una colpa solamente formale (tale è non avere la licenza), è una pena smisurata.
  • Sentiteli come smaniano ai telegiornali, questi politici con il codazzo dei giornalisti asserviti, invocando la massima severità. Il terrore verso il cittadino che lavora e produce (non verso i veri delinquenti, che vengono lasciati liberi di malfare) è lo stile di governo della sinistra: solo il terrore può indurre i cittadini a obbedir tacendo alle loro leggi sinistre, fatte di spionaggi, sequestri, proibizioni ed obblighi inconsulti ed assurdi, reati nuovi inventati di punto in bianco, al solo scopo di spogliar meglio la preda.

il caso “Regeni”

Con il ritorno al Cairo del nostro ambasciatore, ritirato per far contenta la sinistra becera, in spregio degli interessi nazionali, torna agli onori della cronaca il caso che prende il nome dallo studente italiano torturato ed ucciso in Egitto.

Prima di affrontare l’argomento, vanno poste due domande preliminari:

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1) contemporaneamente alla sparizione di Regeni, due italiani, Claudio Chiarelli, 66 anni, e il figlio Massimiliano di 29, venivano uccisi dalla polizia dello Zimbawe, scambiati per bracconieri (versione ufficiale). Come mai in questo caso, nessun passo fu compiuto dal nostro Governo (di merda) per accertare i fatti e la verità in questa oscura tragedia?

Risposta: non erano di sinistra, e, pertanto, non gliene fregava assolutamente nulla.

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2) Tenuto conto che, fino allora, tutti i casi di sparizione di occidentali erano stati causati dai terroristi islamici, perché nel caso Regeni fin dal primo giorno, e senza alcuna prova, si è accreditata la versione che a rapirlo ed ucciderlo fosse stata la polizia egiziana, e non gli islamici dei Fratelli Musulmani con i quali aveva a che fare?

Risposte: a) ????  b) La sinistra vi ha visto l’occasione di attaccare un Governo filo occidentale e nemico dei terroristi. c)  forse, si conoscono delle attività di Regeni in Egitto particolari che rendono probabile o giustificano questa ipotesi, particolari che non si vuole o si può rendere pubblici.

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Poste queste due domande, faccio notare che il caso Regeni consiste esattamente in questo:

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non avendo alcuna prova di nessun tipo che responsabili dell’omicidio siano state le Forze di sicurezza egiziane, si pretende, con un atteggiamento sprezzante ed offensivo, che a darci le prove di questa invenzione sia il Governo egiziano stesso, violando le leggi egiziane che, come quelle italiane, pretendono che sulle indagini della Magistratura sia obbligatorio il segreto istruttorio.

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La Magistratura egiziana, meno propensa di quella italiana a rendere pubblici a cani e porci (leggi: Repubblica ed Espresso) i fascicoli coperti da segreto, non intendeva fornirci le carte richieste, appellandosi alla Costituzione egiziana. Con un atteggiamento di assoluta prepotenza di stampo coloniale, abbiamo pretesa questi fascicoli, violando il principio che responsabile delle indagini è il Paese dove è avvenuto il reato.

Naturalmente, dalle carte non si evince nulla di quanto da noi sospettato, e quindi ecco una ulteriore prova della perfidia egiziana.

Nemmeno con l’India del caso Marò, infinitamente più grave di questo, abbiamo tenuto un atteggiamento tanto strafottente. Ma maramaldeggiare coi deboli e leccare le terga ai forti è sempre stata caratteristica dei sinistri.

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Per finire vorrei far notare che il cadavere di Regeni fu buttato da un’auto ai margini della strada. Questo è caratteristico di qualcuno che ha paura a tenere il cadavere sulla sua automobile, perché teme di essere fermato dalla polizia. Se fosse stata la polizia stessa ad ucciderlo, o, ancor meglio, i servizi segreti, questi non avrebbero avuto paura, e avrebbero portato la spoglia fino ad una sepoltura sicura (vedi sabbia del deserto), dove non sarebbe stato trovato mai più.

E’ pertanto probabile che il giovane sia stato torturato ed ucciso dai suoi contatti islamisti, che lo sospettavano, forse, di connivenze con il Governo o con i Servizi inglesi.

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Al margine della vicenda, l’ennesima bufala della stampa liberal americana, che, così abituata a fare con Trump, si è inventata segrete comunicazioni di Obama, il quale, conoscendo la verità dei fatti, se ne starebbe bellamente in silenzio, assecondando il Governo italiano in un comportamento criminoso..

 

Comunismo reale

Mentre si consolida la nostra posizione di ultimi in Europa (Gran Premio di Consolazione), una cappa di piombo di Comunismo Reale ci sta calando addosso, senza che neppure ce ne accorgiamo.

Pochi si rendono conto che con la nuova legge antimafia, che allarga  a dismisura l’applicazione delle norme antimafia ad una infinità di altri reati, specialmente contro la Pubblica Amministrazione, ma anche, ad esempio “il vivere, anche parzialmente, di proventi illeciti” (basta, cioè, un poco di evasione fiscale), in fase ancora di istruttoria (senza cioè che vi siano state mosse accuse precise), ed in presenza di un solo indizio, vi possono confiscare tutti i beni, vostri e dei vostri familiari, od anche conoscenti, se lo credono opportuno, senza più alcuna speranza di restituzione (dovete essere assolti in terzo grado con formula piena, ma se non vi processano, i beni restano sequestrati).

Con questa legge, per capirci, a Berlusconi avrebbero confiscato tutto (a lui, moglie e figli), ancora 20 anni fa, in presenza delle prime accuse inventate contro di lui.

 

Ma non occorre essere accusati di crimini perché un funzionario qualsiasi, che magari vi vuole male, possa vuotarvi il conto corrente.

La nuova Agenzia di Riscossione può agire direttamente sui conti correnti, senza alcun intervento del giudice, cioè a suo indiscusso piacimento.

La stessa cosa può fare l’INPS sui vostri conti, se accampa qualche errore (fatto da loro), nei versamenti precedenti: ATTENZIONE: la cosa avviene a LORO insindacabile giudizio: la banca può solo acconsentire. Successivamente voi, senza più soldi neppure per l’avvocato, potete con tutto comodo intentare causa, naturalmente a vostre spese.

 

Intanto, i delinquenti, continuano a riempirci di profughi destinati a costituire una congrua base di sottoproletariato che renderà eterno, nei loro disegni, il potere della Sinistra sugli Italiani, governati dagli Africani.

 

Non manca l’allargamento ulteriore delle Leggi contro le opinioni pericolose: ora proibiscono l’esposizione dei ritratti del Duce, che riempiono le nostre strade e  che costituiscono il problema più grave ed incombente che ci minaccia!!!

In realtà si preparano a proibirvi anche di esprimere la minima critica al loro operato, mascherandola di apologia o esaltazione dell idee perverse che allignano nella vostra testa.

 

Vittoria! Pirro, vieni a festeggiare!

Le elezioni amministrative appena concluse hanno attribuito una chiara vittoria al centro-destra. Ma è inutile gioire.

Andati al potere con lo 0,2% di scarto dei voti (grazie a quel demente di Giannino, che ne fece sprecare uno 0,6%, vantandosi poi di aver fatto perdere Berlusconi), il PD non ha lasciato passare il tempo inutilmente. Con la complicità di quell’orda di invasati costituiti dai Cinque Stelle, ha promulgato tutta una serie di leggi che forniscono potere assoluto, incontrollato e irresponsabile ai Pubblici Ministeri (di sinistra), su qualsiasi cittadino italiano loro inviso.

Oltre al potere di violare i diritti costituzionali (la persona è inviolabile… il domicilio è inviolabile…la comunicazione privata è inviolabile, ecc.), grazie al fatto che, unico Paese nel mondo civile, in Italia la funzione inquirente fa parte dell’Ordine Giudiziario, e perciò chi chiede di violare tali diritti è dello stesso Ordine (o, meglio, è un collega di ufficio) di chi gli dà il permesso (essere dello stesso Ordine o essere la stessa persona è la stessa cosa – Montesquieu), tutta una serie di nuove leggi atte a mettere chiunque in stato di accusa è pronta alla bisogna per rovinare il malcapitato che dia ombra alla sinistra: si tratta infatti di leggi indeterminate, che lasciano al PM il potere di giudicare ad libitum.

Falso in bilancio senza alcun limite inferiore di valore o percentuale; abuso di diritto; traffico di influenze; traffico di immondizie; riciclaggio; autoriciclaggio; voto di scambio… più tutta una serie di altre norme intimidatorie, che ora mi sfuggono, assieme al già collaudato abuso di ufficio, buono per tutti..

Ma assieme a queste, la possibilità generalizzata del sequestro preventivo dei beni, sulla semplice accusa, senza alcun processo o dibattimento. Tutti i giorni ne abbiamo notizia; i reati sono i più svariati: in comune c’è solo la mancanza di alcun giudizio con presentazione delle prove. Per qualsiasi accusa di reato fiscale vi possono sequestrare tutto: dall’azienda, che fanno fallire subito al 95%, al conto in banca, alla casa dove abitate. Vi lasciano nudo, senza neppure i soldi per l’avvocato. Il processo, a questo punto, può aspettare, o, meglio, non gli interessa più. Tanto hanno allungato i termini di prescrizione, durante i quali andrete a chiedere la carità.

Ora la richiesta è un’altra: poter utilizzare le norme antimafia (chiaramente anticostituzionali, perché prevedono il sequestro senza neppure il futuro processo, oltre al carcere duro) contro l’intera società civile: avete appena sentito, dopo i fatti di Roma, la Procura antimafia affermare che “le mafie si sono introdotte oramai dappertutto” (salvo in Procura, naturalmente…).

Auguri ai prossimi amministratori di centro-destra…

Prepariamo i mandarini…

la Raccolta differenziata a Brescia

Il Comune di Brescia ha deciso di attuare anche da noi la raccolta differenziata.

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Si tratta di una decisione ideologica, che costringe i cittadini a gravi disagi e ad un notevole aumento dei costi, al solo scopo di danneggiare l’inceneritore, bersaglio degli odi dei verdi e dei sinistri, che odiano ogni cosa efficiente e pulita, così come l’energia nucleare (si tratta dello stesso odio cieco e immotivato che li muoveva contro la nostra società, quando appartenevano ai gruppuscoli dell’estremismo rosso).

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Questa raccolta ha significato solo là dove non si sa più dove gettare lo sporco, perché non si è costruito inceneritori e le discariche sono piene. Infatti, con la differenziata, si riduce la massa dell’immondizia da trattare (che, comunque, resta, e da qualche parte dovrà andare).

Non a Brescia, dove l’inceneritore è sottoutilizzato (un terzo funziona a biomasse), e produce il 30% dell’energia della città ed ilo 30% dell’acqua calda del teleriscaldamento, con emissioni infinitamente più basse delle due superstrade (tangenziale ed autostrada), che passano nelle vicinanze.

Diminuire l’utilizzo dell’inceneritore significa dover produrre questa energia bruciando petrolio, con altrettante o superiori emissioni.

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Teniamo presente che attualmente (ante raccolta), si raccolgono già carta e vetro negli appositi cassonetti, mentre i metalli vengono recuperati dalle ceneri dell’immondizia bruciata, in modo molto più economico della raccolta porta a porta.

L’unica cosa nuova sarebbe la plastica: plastica recuperata di pessima, anzi nessuna qualità, perché miscuglio di ogni rifiuto, per ottenere la quale si deve bruciare petrolio buono (va fusa, per lavorarla). Si brucia plastica buona per ottenerne di scarta. Non serve a niente, mentre la plastica serve all’inceneritore per mantenere l’autocombustione dei rifiuti: toglierla significa avere problemi nel bruciare il resto.

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Per quanto riguarda il recupero di materie prime (tutto compreso), è evidente che non serve a nulla se si pensa che nessuno è disposto a passare gratis a portarvele via, dopo che avete già lavorato come schiavi (cioè gratis) a separarle ed a pulirle.

Se valessero due lire, si troverebbe gente disposta addirittura a pagarvela (come una volta faceva lo straccivendolo, che raccoglieva, pagando, stracci, ossa e ferramenta).

Pensate che la materia prima si trova in miniera, dove va estratta, lavorata e poi trasportata. La vostra non vale neppure la spesa del trasporto, cioè un fico secco (che va nell’umido?). Sono tutte balle che vi raccontano, per mantenere un sacco di gente che ci vive sopra con le sovvenzioni pagate da voi.

 

Tirannia delle sinistre

Poiché molta gente si rifiuta di collaborare ad imposizioni insensate (basta leggere le istruzioni, e sapere che i capelli tinti vanno separati da quelli naturali), si provvede ad assoldare schiere di sicofanti (=spie prezzolate), sempre pagati da voi, per appioppare multe ai recidivi. od anche solo a chi commette errori involontari.

In Comune ci si vanta di aver già raggiunto  i 40.000 euro di multe. con il personale attuale, ma si promette la costituzione di un apposito corpo dedito allo spionaggio sociale (esperimento già riuscito coi volontari del traffico, che servono a farvi pagare il terreno pubblico dove parcheggiate e che già pagate con le tasse ed il bollo).

E’ sempre la solita musica: il cittadino cattivo va rieducato con il terrore, a suon di multe o, magari, galera, senza pensare che se il corpo sociale rifiuta una riforma, è colpa del riformatore, non della società.

Intanto, dove arriva la raccolta, ogni aiuola o campo appare piena di sacchetti gettati.

Tanto pagate voi, cioè noi.

 

Italia allo sbando

Il disastro ferroviario in Puglia è l’ennesimo indice dell’assoluta incapacità delle sinistre di governare, non dico un Paese, ma neppure un paese.

Mettere in sicurezza assoluta un tratto ferroviario a binario unico è oggi una cosa semplicissima e dai costi quasi inavvertibili.

Il fatto che in una regione, governata da decenni dalla sinistra, sia possibile che due treni si corrano incontro sullo stesso binario a cento all’ora, per colpa del macchinista, è un fatto che denota incuria, incapacità e disordine mentale (non per nulla la loro preoccupazione maggiore era e rimane il matrimonio omofilo).

Mettiamo assieme queste tre cose:

1) Il testo della riforma costituzionale con i rimandi ad altri articoli (!!!!) (leggete l’articolo 12: solo dei deficienti possono scrivere un articolo della Costituzione in questo modo)

2) L’immondizia che torna ad accumularsi nelle strade delle città (non c’è più né Berlusca né Bertolaso a pulirgliele)

3) Gli immigrati accatastati per le strade, senza alcun piano per affrontare il problema, almeno facendoli lavorare (in compenso, andando a recuperare nel Mediterraneo navi non italiane, senza Italiani a bordo ed affondate in acque internazionali, il tutto a spese nostre)

4) Quest’ultimo disastro

 

Si rivela un Paese affidato a subnormali, andati al potere con l’inganno ed un colpo di Stato, padroni assoluti dell’informazione televisiva (vedi le balle nel caso di Fermo), che ci stanno portando progressivamente ad un disastro irreparabile.

Was tun wir jetz? Che si può fare?

 

la legittima difesa

Il diritto di difendere la propria vita è di certo il primo tra i Diritti naturali, corrispondendo all’istinto naturale di preservazione della propria esistenza e di quella della propria specie, cosicché lo si può con facilità immaginare proprio anche di ogni animale, se non di ogni essere vivente.

Questo diritto si estende poi intuitivamente alla difesa di ogni altro Diritto dell’individuo, minacciato dalla violenza altrui: il Diritto di difendere i propri Diritti di Libertà.

Per garantirsi meglio tale diritto nascono le prime associazioni di uomini, e quindi i primi Stati. La difesa verso l’aggressione  esterna e la prepotenza o sopraffazione interna è quindi il primo compito dello Stato.

Per permettergli di assolvere a questo compito gli individui cedono allo Stato parte dei loro Diritti nei confronti degli altri loro simili, che sono proprio i diritti che nascono da quello di autodifesa della propria vita, delle proprie proprietà e dei propri diritti di Libertà.

 

Il cittadino, però, non cede, e non potrebbe farlo, il diritto alla Difesa di fronte all’aggressione in atto, né lo Stato può togliergli tale diritto, trasformandosi in difensore dell’aggressore, come fa lo Stato Italiano oggi, per mano dei suoi Procuratori e Giudici.

 

Per questo, nella concezione liberale dello Stato, questo non ha autorità per obbligare o proibire, né tanto meno per togliere la Libertà ad un cittadino, se non per difendere la Libertà ed i Diritti degli altri.

Gli statalisti, invece, credono diritto dello Stato imporre, proibire od obbligare i cittadini per il proprio miglior funzionamento, per qualsiasi realizzazione ideologica di parte (della loro parte) e qualsiasi fantasia passi loro per la testa, purché siano rispettate le forme legali di creazione delle Leggi, e talora neppure quelle.

In questa loro idea, cioè che lo Stato serva a realizzare la Società dei loro sogni (mentre per il Liberale, la Società migliore è quella che nasce e si sviluppa spontaneamente dalla libertà di tutti e di ciascuno), il compito dello Stato di difendere i diritti del cittadino si perde rapidamente, sopraffatto dal compito di realizzare altri scopi ideologici, che vanno dall’Uguaglianza, all’Ecologia, all’Animalismo, al Sesso-confusionismo ed altre parole d’ordine scoperte di volta in volta.

Pertanto, non solo si depenalizzano i reati contro le persone fisiche ed i loro beni, ma si proibisce anche all’individuo di difendersi da solo, quando è sotto aggressione: un individuo che si difende è pericoloso per uno Stato che si prefigge di conculcare i diritti dei suoi cittadini per realizzare i suoi sogni ideologici.

 

Addirittura, al contrario, si difendono i Diritti ideologici, quelli di conquista, tanto cari alla sinistra. Pertanto si difende il Diritto di mantenere la casa occupata, portandola via al legittimo inquilino. O i diritti dei violenti (purché di sinistra) di mettere a soqquadro le città e saccheggiare i beni altrui.

 

Due sono i richiami della foresta cui le sinistre non sanno resistere:

1) la difesa di Classe, per cui chi ruba è un Proletario, mentre chi si difende è un Padrone, che va punito già solo per quello

2) Il ricordo dei loro Stati (quelli per i quali battevano e battono i loro cuoricini: la Cuba dei Castro, il Venezuela di Chavez, e la nostalgia per la Russia di Bresnev e la Cina di Mao), che si prefiggono di cambiare la natura dell’Uomo, e sono pertanto Stati totalitari, dove non si può permettere al cittadino alcuna possibilità di difesa individuale, tanto meno al Nemico di Classe, quello che possiede qualche bene da difendere.

 

Oggi si parla di una nuova legge per garantire meglio la difesa del cittadino, perseguitato da una giustizia che sembra più atta a garantire il sicuro lavoro di ladri e rapinatori che la vita ed i diritti degli onesti (per chiudere un caso di evidente legittima difesa come quello del benzinaio che spara su banditi armati di Kalasnikov che hanno già sparato, c’è voluto un anno e  mezzo).

Ma la sinistra (meglio dire i sinistri) propone una legge la quale lascerà ancora al giudice il compito di decidere se si tratti di legittima difesa o meno.

Questo sembra loro ragionevole, ma non è così. Compito e natura delle Leggi è quello di definire a priori, con chiarezza, ciò che si può fare e ciò che non si può fare. Una legge che ha bisogno di una interpretazione successiva, che non sia la semplice constatazione dei fatti, non è una legge ben scritta: l’interpretazione successiva del Giudice distrugge la certezza del Diritto (lo diceva già il Beccaria: ” meglio la peggior Legge che la miglior interpretazione“)

balle futuristiche

Ieri l’Avvenire spiegava ai suoi lettori il perché il fenomeno dell’immigrazione sia da considerarsi un fatto positivo, e lo faceva sparando grosso, sulla scia del Maggiore.

 

Questi gli argomenti:

1) Gli immigrati pagano tasse e contributi.

2) Gli immigrati sostituiscono con i loro figli i figli non nati delle coppie italiane

3) Gli immigrati danno da lavorare a 35.000 insegnanti, che altrimenti resterebbero disoccupati (corollario del punto 2)

 

Sarà bene ricordare che:

1) Tralasciando quelli mantenuti da noi negli alberghi a 40 euro al giorno, e tutti disoccupati, un lavoratore a basso livello salariale (ed anche a medio) NON paga di tasse quanto riceve dallo Stato, in termini di assistenza sanitaria, scolastica (e penitenziale), oltre che per le altre innumerevoli spese pubbliche.

Il bilancio dello Stato italiano è superiore ai 600 miliardi, cioè ai 10.000 euro pro capite. Una famiglia di padre, madre e due figli dovrebbe pagare, per essere in media, 40.000 euro di tasse all’anno. L’immigrato tipico ne guadagna meno di 20.000, e paga da 0 a 3000 euro di tasse.

 

2) Pensare di sostituire gli Italiani con Senegalesi, Etiopi e Sudanesi lo può far solo chi ha perso completamente, oltre alla testa ed alla faccia, il senso di cosa sia una Civiltà.

L’Italia è diversa dalla Francia e dalla Germania, perché gli Italiani sono diversi dai Francesi e dai Tedeschi, o dagli Svizzeri.

Ogni civiltà, diceva Herder, è un fenomeno unico ed irripetibile: una volta distrutto, non si ripeterà mai più. Sostituire Italiani con Bantù è equivalente a sostituire Santa Maria Novella con un Tucul (*)

 

3) I 35.000 insegnanti che dobbiamo pagare per gli immigrati, sono, per l’appunto, un costo, non un ricavo, per gli italiani. Qui si vede il tipico errore di considerare “lavoro” il “posto retribuito”: lavoro è quello che produce ricchezza, il posto, invece, consuma la ricchezza prodotta altrove.,

 

(*) o un Papa tedesco con un Antipapa argentino.

i comunisti perdono il pelo, ma non il vizio

Non c è stato nessuno che abbia ucciso tanti comunisti come Stalin, forse superato in questo solamente da Mao.

Perché? Perché i metodi criminali, una volta esauriti gli oppositori, si cominciano ad usare contro i compagni di merende e gli ex amici di partito.

Così accade oggi a Crocetta: sembra di rivivere, in farsa, quello che Stalin organizzava, in tragedia.

Giusto giusto dieci giorni prima dei festeggiamenti per le eliminazione di Falcone e Borsellino, con le quali i giudici di sinistra si sono impadroniti dell’anti-mafia, piegandola ai loro loschi scopi politici (adesso fanno finta di piangere…), uno degli organi della giustizia militante, l’Espresso, pubblica una presunta intercettazione privata, nella quale un tizio usa con Crocetta delle espressioni che, parlando privatamente, utilizzano tutti, contro la figlia di Borsellino, la quale, essendosi data alla politica attiva, non ha alcun diritto di invocare scudi parentali di sorta..

E subito l’intera sinistra scatta indignata a chiedere le dimissioni del povero presidente (povero per modo di dire, che fa parte anche lui della stessa banda, ed ha usato anche lui degli stessi metodi).

Il bello è che lui smentisce, smentisce la magistratura (evidentemente l’ala di maggioranza), ma nessuno li ascolta: l’intercettazione fantasma viene data per certa, al di là di ogni ulteriore accertamento.

Il processo staliniano è ormai una cosa consolidata nella sinistra mente dei sinistri: scattato l’ordine di scuderia, fino al contrordine (contrordine, compagni…), l’aggressione alla vittima è corale e compatta.

Scandaloso è che la magistratura fa finta di niente, e non indaga sull’Espresso: eppure siamo certamente di fronte ad un reato: la presunta intercettazione o è falsa, o è illegale o è segretata: non c’è scelta.

Crocetta querela, e fa bene: dipende dai giudici che troverà, e di che corrente sono.

Nel frattempo, noi di centro-destra continuiamo a venir privati del diritto di voto (Silvio è di nuovo condannato, e con lui la legge Severino è inflessibile)..

E i processi farsa continuano: adesso tocca a Maroni (gli sta bene, stava con i PM contro Bossi e Formigoni).

Nel frattempo, la Corte dei Diritti dell’Uomo (un’altra delle pagliacciate europee, superata però dalla nostra Cassazione, che non vuole rimanere indietro) si preoccupa dei diritti (inventati) dei pervertiti (op… mi sfugge il termine corretto..)

 

Scandali finti e vere schifezze

Allo scopo di distogliere gli Italiani dalle disgrazie che questo governo non desiste di preparar loro, oggi tutti i giornali e tele- si indignano per una frase, presunta, pronunciata dal medico di Crocetta in una conversazione privata.

Quante volte avete detto: “quello bisognerebbe ammazzarlo” o magari, più atrocemente, “a quella occorrerebbe schiacciar(le) la testa” , tralasciando le scurrilità minori che avrete augurato a questo od a quella.

Ma il medico di Crocetta non doveva dirlo: è uno scandalo senza precedenti!

(Non importa che la sorella di Borsellino sia una che ha sfruttato senza vergogna la morte del fratello per le sua carriera privata, aderendo addirittura alla parte politica contraria a quella per la quale, notoriamente, simpatizzava il giudice assassinato: ora è un’eroina cui tutti tributano solidarietà incondizionata; perfino l’Ingessato ha sentito il bisogno di solidarizzare).

A parte che alla sinistra certe cose stanno bene, visto che le hanno organizzate loro per 20 anni, allo scopo di far fuori Berlusconi, riducendo l’Italia ad un grado di inciviltà giuridica e sociale degno di Conan il barbaro.

Ma possibile che nessuno si scandalizzi per la vera schifezza, e cioè che un articolo della Costituzione che esplicitamente rende inviolabili le conversazioni private, sia oggi calpestato con protervia da un organo dello Stato (la Magistratura), che con assidua regolarità passa le intercettazioni sempre agli stessi giornali, senza che mai si apra una indagine su questo abuso senza precedenti!

Altro che obbligatorietà dell’azione penale!

Le uniche due volte che hanno indagato, e subito scoperto i colpevoli, sono state le rivelazioni sulle intercettazioni di Fassino (con processo a Berlusconi) e sui guai giudiziari della Bocassini: scandalo nello scandalo!

L’uso indiscriminato e continuato delle intercettazioni è, assieme all’utilizzo delle leggi antimafia (fatte per colpire un’organizzazione armata che combatteva direttamente lo Stato), con il sequestro preventivo dei beni contro industrie e imprenditori, cioè contro la società civile (grazie ad un allargamento ad libitum del concetto di Mafia), sono oggi due pilastri del potere tirannico che ci obbliga sotto il giogo della sinistra buona a nulla e capace di tutto.

Tutti devono temere, tutti sono colpibili, tutti sono ricattabili: qualcuno notat ed designat oculis ad caedem unumquemque nostrum.

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p.s. per i distratti, si è riaperta la libera caccia a Berlusconi.

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E l’Europa sta a guardare.