la fine della Libertà

La libertà è una cosa fragile, e non è mai più distante di una generazione dall’estinguersi. Non è nostra per eredità: dobbiamo combattere per essa, difenderla costantemente di generazione in generazione.

Ronald Reagan

 

Ogni imposizione non dettata da assoluta necessita’ e’ tirannica

Cesare Beccaria

 

 

18 Dicembre 2013

 

La Libertà, in Italia, e’ oramai un vecchio sogno.

 

1) Liberta’ politica: abbiamo appena dovuto assistere all’annullamento del voto di 10 milioni di Italiani, che avevano messo la loro croce sul nome di Silvio Berlusconi.

In che modo, con quale protervia ed arroganza e con quali violazioni di ogni principio, lo abbiamo visto tutti: dal principio del non bis in idem, con tre processi con uguale imputazione e con le stesse prove,

al principio del giudice naturale (sessione feriale di Cassazione…),

alla non retroattivita’ della Legge (legge Severino),

fino ai regolamenti cambiati, stavolta si’, ad personam.

 

Questi milioni di Italiani ora sanno per certo che, nelle prossime elezioni non potranno votare per chi avrebbero voluto, cosi’ come sanno che, comunque, il prossimo capo del Centro-destra sara’ ugualmente colpito e tenuto lontano dal potere come Silvio.

La maggioranza degli Italiani non puo’ piu’ sperare che questo Stato possa essere governato democraticamente.

 

2) Liberta’ civile

Violazione continua, sistematica, impudente del principio costituzionale per cui:

La liberta’ e la segretezza di ogni tipo di corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili  (art 15 della Costituzione italiana)

In Italia vige ormai un regime di spionaggio di massa, con pubblicazione sui giornali (di sinistra) di quanto impunemente spiato, senza che questo provochi alcuna reazione, ne’ della magistratura, ne’ del Capo dello Stato (attento solo alle spiate che riguardano lui), ne’ della stampa, o complice o atterrita.

Solo le notizie riguardanti la sinistra sono protette e assolutamente segrete: conoscete qualche intercettazione del caso Penati, o del Banco di Siena?

L’unico condannato per rivelazione di intercettazione coperta dal segreto istruttorio chi e’? Lo sapete senza che ve lo dica.

 

 

3) Liberta’ economica e privata

Violazione oramai generalizzata della vita privata: spionaggio bancario, spionaggio di ogni operazione economica, limitazione all’uso dei contanti: ogni cittadino e’ posto nelle mani di un Grande Fratello che deve poter sapere tutto di lui e avere sempre il modo di colpirlo come gli pare.

 

Queste leggi danno, tra l’altro, risultati disastrosi sull’economia: fuggi-fuggi di capitali ed investimenti; delocalizzazione all’estero del nostro sistema produttivo; soppressione di attivita’ economiche marginali ma importanti; soldi in Svizzera o sotto il materasso; depressione generalizzata.

Chi puo’, scappa dall’Italia.

Rimedio proposto: altre tasse, controlli e pene sempre piu’ selvagge.

 

Leggi degne di un paese comunista, danno risultati da paese comunista.

 

4) Liberta’ legale:

Il bisogno ossessivo dei soldi dei cittadini da parte di questa classa politica, cui servono per arricchire se stessi e i loro manutengoli e per comprarsi la rielezione creando continuamente sacche di parassitismo ed inefficienza che debbano loro gratitudine e sopravvivenza, ha spinto a colpire il cittadino che lavora con le leggi antimafia (attenzione, non il delinquente, non chi spaccia droga, non chi sfrutta la prostituzione o rapina o taglieggia o stupra; non per questi! Per questi c’e’ l’amnistia e la protezione dei magistrati).

Non sui delinquenti, ma sul cittadino che lavora, che si mantiene, che mantiene altri lavoratori e paga gia’ una montagna di tasse sono rivolte le leggi originariamente create per colpire la Mafia.
Leggi gia’ in sospetto di costituzionalita’ oggi utilizzate dai PM per colpire imprenditori, banchieri, commercianti, artigiani, liberi professionisti, cioe’ il cuore economico del Paese.

Tutti quelli che non hanno “diritto alla casa, al lavoro, alla salute, alla scuola, ad essere mantenuti a spese altrui”, ma hanno il dovere di mantenere tutti i titolari dei “diritti” sopraelencati.

 

  1. Riciclaggio di denaro: era un reato creato per colpire i denari della mafia, viene usato per colpire l’evasione fiscale
  2. Sequestro preventivo dei beni, senza processo e senza prove, su decisione della sola funzione inquirente: vi portano via tutto, vi lasciano in mutande, rovinati e senza soldi neppure per pagare l’avvocato, di fronte alla sola accusa di frode fiscale
  3. Inversione dell’onere della prova: se siete accusati di evasione fiscale, tocca a voi provare che non e’ vero: prova impossibile, per cui vi tocca pagare e tacere.
  4. Incitamento alla delazione, anche anonima (tipico dei paesi comunisti, della Stasi in DDR)

 

A questo si aggiunge l’incitamento all’odio sociale con identificazione dell’”evasore” con insetti schifosi.

Chi e’ l’evasore? Ne abbiamo un esempio lampante. Uno che e’ accusato di aver evaso meno dell’1% delle tasse che ha pagato.

 

5) Liberta’ di opinione e pensiero:

Promulgazione di leggi che puniscono “chi sostiene queste opinioni …”: la lista va man mano allungandosi, e non si sa dove si fermera’.

 

Imputazione e condanna per “diffamazione” per chi si azzardi, da destra, a criticare una sentenza o le azioni pubbliche della magistratura, che invece dovrebbero essere liberamente criticabili, come atti del Potere. Vedi casi Sallusti, Belpietro o Mule’.

 

 

Che fare?

Di fronte a tutto questo, qual e’ la nostra risposta?

Continuiamo ad essere moderati, responsabili, collaborativi, come gli Alfinidi e Quagliariellidi?

 

E’ servito a qualche cosa essere moderati, responsabili, collaborativi fino ad ora, se non a far crescere l’impudenza e la protervia?

E inoltre non serve neppure a risollevare l’economia, perche’ i provvedimenti proposti sono sempre della stessa marca: spendi e tassa, tassa e spendi, obbliga, proibisci, spia, deruba e butta in galera.

E questo coi nostri voti?

 

Che faremo se arrestano Silvio e lo mettono ai domiciliari durante la campagna elettorale, impedendogli di parlare?

Non faremo assolutamente nulla, perche’ di fronte a questa domanda la risposta e’: non credo che lo faranno!

Cioe’ si evita di pensarci, per paura di dover fare qualche cosa.

 

Ha ragione Bondi: e’ ora di pensare a qualche forma di disobbedienza civile, che faccia capire che non si puo’ procedere oltre in questo massacro dei nostri diritti.

 

Se non ci pensiamo noi, ci pensano già i forconi..