Non credo che la strategia di contenimento del virus da noi utilizzata sia veramente efficace.
Del resto questa strategia è pensata da una classe politica che crede che allungando i termini di prescrizione, il numero dei reati che cadono in prescrizione diminuisca, oppure che distribuendo soldi ai consumi, si incrementi la produzione.
In entrambe i casi è esattamente il contrario. Nello stesso modo poco intelligente si affronta il problema dell’epidemia.
Cercare di evitare che il numero maggior di persone si ammali, non fa cessare il pericolo mai, perché le persone che non si sono ammalate restano sempre contagiabili, e quindi l’epidemia può sempre riprendere in ogni momento, non appena si allentino i freni.
Solo se ci sono tanti immuni, cioè malati guariti, l’epidemia cessa, per mancanza di spazi utili al virus.
Non parliamo poi dei danni incalcolabili apportati all’economia col blocco della produzione.
Si pensa di rimediare spendendo in debito: ma anche il debito necessita di trovare soldi disponibili, da parte di che te li presta, cioè da chi compra i titoli di Stato: ma se l’economia non gira, anche quei soldi mancano.
La politica più intelligente dovrebbe essere quella suggerita da un ministro israeliano, cioè quella di differenziare il trattamento dei giovani dai vecchi.
I vecchi vanno isolati e protetti, mentre i giovani (che non muoiono, e che nella max parte guariscono in fretta) dovrebbero essere lasciati liberi di ammalarsi.
Così, in cassa integrazione vadano solo i lavoratori che hanno superato i 60 anni, ad esempio, e non si fermino le attività economiche.
Come separare i vecchi dai giovani? Questo è il problema da analizzare e risolvere.
Usando le caserme vuote, ad es., o altro.
Servirebbe più cervello a gente che fino a poco prima del contagio andava in giro a baciare i cinesi (fossero state, almen, le cinesi…)