Riflessioni dopo le elezioni

Dopo questa tornata elettorale, il cui risultato risulta deludente per tutti (si dice abbiano vinto Di Maio e Salvini, ma in realtà nessuno dei due può governare, quindi anche loro hanno perso assieme agli altri) la prima riflessione dovrebbe essere sulla crisi ormai insostenibile nella quale è caduto il sistema parlamentare europeo.

Spagna, Germania, Inghilterra e Italia non riescono ad esprimere Governi in grado di governare secondo una idea coerente, dovendosi assoggettare ad accordi innaturali tra partiti che sostengono programmi contrastanti.

Solo la Francia, con un sistema Presidenziale, riesce a salvarsi dal merdaio.

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Nessuno sta così male, però, come l’Italia, dove la separazione tra Poteri (Esecutivo e Legislativo) è inesistente, essendo l’uno l’esecutore delle volontà dell’altro, senza alcuna possibile autonomia (il Parlamento sfiducia il Governo quando vuole, senza alcuna difesa da parte di questo).

Accade così che, essendo l’Esecutivo un Potere per sua natura maggioritario (deve prendere continuamente ed in fretta decisioni pratiche, avendo per incarico l’Amministrazione dello Stato, le Opere Pubbliche, la Difesa Interna ed Esterna e la Politica Estera, nel rispetto delle Leggi), mentre il Legislativo è per sua natura un Potere rappresentativo (deve emanare le Leggi, cioè le regole che hanno bisogno del massimo consenso), ci balocchiamo ormai da un trentennio tra Leggi Elettorali maggioritarie o/e proporzionali, senza trovare la giusta misura dell’intruglio, misura non realizzabile.

Negli altri Paesi europei, si rimedia attribuendo al Governo poteri che lo difendono dalle intrusioni del Legislativo, permettendogli di governare anche in minoranza, finché non appaia una nuova maggioranza (sfiducia costruttiva in Germania, potere di sciogliere le Camere in Inghilterra, ecc.). Non così da noi.

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Resta un modello di Democrazia che funziona perfettamente da quasi 250 anni, perchè costruita secondo la teoria di Montesquieu (che tutti approvano a parole e non applicano nei fatti), della completa separazione dei Poteri, con l’Elezione diretta del Capo dell’Esecutivo, che non può essere sfiduciato dal Legislativo, e con la definizione esatta dei poteri dei due Poteri.

Diceva Montesquiieu: “Guai se si permette al Legislativo di mettere mano sugli atti esecutivi; guai se si permette all’Esecutivo di mettere mano sulle Leggi tributarie”.

Esattamente il contrario di quello che qui accade, dove il Governo pensa solo alle tasse necessarie a coprire le spese volute dal Parlamento.

Ma le tasse sono compito del Parlamento, mentre le spese (in quanto atti singoli e non ripetitivi) spettano al Governo.

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Concludendo: se non si addiviene ad una Democrazia Presidenziale (erroneamente così detta, in quanto il Presidente esercita il solo il Potere Esecutivo, mentre il Legislativo (l’unico Potere cogente nei riguardi del cittadino) rimane assolutamente indipendente, anzi esercita il controllo formale sull’Esecutivo), non usciremo da queste e da peggiori secche che il destino vorrà destinarci.

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n.b.

Atti esecutivi: tutti gli atti (decisioni) che si esauriscono in se stessi (cioè valgono una sola volta o per un breve periodo determinato), che non hanno cogenza nei confronti del cittadino (se non per Legge) e non comportano aumento di tasse o di debito (se non per Legge).

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