la Raccolta differenziata a Brescia

Il Comune di Brescia ha deciso di attuare anche da noi la raccolta differenziata.

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Si tratta di una decisione ideologica, che costringe i cittadini a gravi disagi e ad un notevole aumento dei costi, al solo scopo di danneggiare l’inceneritore, bersaglio degli odi dei verdi e dei sinistri, che odiano ogni cosa efficiente e pulita, così come l’energia nucleare (si tratta dello stesso odio cieco e immotivato che li muoveva contro la nostra società, quando appartenevano ai gruppuscoli dell’estremismo rosso).

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Questa raccolta ha significato solo là dove non si sa più dove gettare lo sporco, perché non si è costruito inceneritori e le discariche sono piene. Infatti, con la differenziata, si riduce la massa dell’immondizia da trattare (che, comunque, resta, e da qualche parte dovrà andare).

Non a Brescia, dove l’inceneritore è sottoutilizzato (un terzo funziona a biomasse), e produce il 30% dell’energia della città ed ilo 30% dell’acqua calda del teleriscaldamento, con emissioni infinitamente più basse delle due superstrade (tangenziale ed autostrada), che passano nelle vicinanze.

Diminuire l’utilizzo dell’inceneritore significa dover produrre questa energia bruciando petrolio, con altrettante o superiori emissioni.

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Teniamo presente che attualmente (ante raccolta), si raccolgono già carta e vetro negli appositi cassonetti, mentre i metalli vengono recuperati dalle ceneri dell’immondizia bruciata, in modo molto più economico della raccolta porta a porta.

L’unica cosa nuova sarebbe la plastica: plastica recuperata di pessima, anzi nessuna qualità, perché miscuglio di ogni rifiuto, per ottenere la quale si deve bruciare petrolio buono (va fusa, per lavorarla). Si brucia plastica buona per ottenerne di scarta. Non serve a niente, mentre la plastica serve all’inceneritore per mantenere l’autocombustione dei rifiuti: toglierla significa avere problemi nel bruciare il resto.

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Per quanto riguarda il recupero di materie prime (tutto compreso), è evidente che non serve a nulla se si pensa che nessuno è disposto a passare gratis a portarvele via, dopo che avete già lavorato come schiavi (cioè gratis) a separarle ed a pulirle.

Se valessero due lire, si troverebbe gente disposta addirittura a pagarvela (come una volta faceva lo straccivendolo, che raccoglieva, pagando, stracci, ossa e ferramenta).

Pensate che la materia prima si trova in miniera, dove va estratta, lavorata e poi trasportata. La vostra non vale neppure la spesa del trasporto, cioè un fico secco (che va nell’umido?). Sono tutte balle che vi raccontano, per mantenere un sacco di gente che ci vive sopra con le sovvenzioni pagate da voi.

 

Tirannia delle sinistre

Poiché molta gente si rifiuta di collaborare ad imposizioni insensate (basta leggere le istruzioni, e sapere che i capelli tinti vanno separati da quelli naturali), si provvede ad assoldare schiere di sicofanti (=spie prezzolate), sempre pagati da voi, per appioppare multe ai recidivi. od anche solo a chi commette errori involontari.

In Comune ci si vanta di aver già raggiunto  i 40.000 euro di multe. con il personale attuale, ma si promette la costituzione di un apposito corpo dedito allo spionaggio sociale (esperimento già riuscito coi volontari del traffico, che servono a farvi pagare il terreno pubblico dove parcheggiate e che già pagate con le tasse ed il bollo).

E’ sempre la solita musica: il cittadino cattivo va rieducato con il terrore, a suon di multe o, magari, galera, senza pensare che se il corpo sociale rifiuta una riforma, è colpa del riformatore, non della società.

Intanto, dove arriva la raccolta, ogni aiuola o campo appare piena di sacchetti gettati.

Tanto pagate voi, cioè noi.

 

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