i comunisti perdono il pelo, ma non il vizio

Non c è stato nessuno che abbia ucciso tanti comunisti come Stalin, forse superato in questo solamente da Mao.

Perché? Perché i metodi criminali, una volta esauriti gli oppositori, si cominciano ad usare contro i compagni di merende e gli ex amici di partito.

Così accade oggi a Crocetta: sembra di rivivere, in farsa, quello che Stalin organizzava, in tragedia.

Giusto giusto dieci giorni prima dei festeggiamenti per le eliminazione di Falcone e Borsellino, con le quali i giudici di sinistra si sono impadroniti dell’anti-mafia, piegandola ai loro loschi scopi politici (adesso fanno finta di piangere…), uno degli organi della giustizia militante, l’Espresso, pubblica una presunta intercettazione privata, nella quale un tizio usa con Crocetta delle espressioni che, parlando privatamente, utilizzano tutti, contro la figlia di Borsellino, la quale, essendosi data alla politica attiva, non ha alcun diritto di invocare scudi parentali di sorta..

E subito l’intera sinistra scatta indignata a chiedere le dimissioni del povero presidente (povero per modo di dire, che fa parte anche lui della stessa banda, ed ha usato anche lui degli stessi metodi).

Il bello è che lui smentisce, smentisce la magistratura (evidentemente l’ala di maggioranza), ma nessuno li ascolta: l’intercettazione fantasma viene data per certa, al di là di ogni ulteriore accertamento.

Il processo staliniano è ormai una cosa consolidata nella sinistra mente dei sinistri: scattato l’ordine di scuderia, fino al contrordine (contrordine, compagni…), l’aggressione alla vittima è corale e compatta.

Scandaloso è che la magistratura fa finta di niente, e non indaga sull’Espresso: eppure siamo certamente di fronte ad un reato: la presunta intercettazione o è falsa, o è illegale o è segretata: non c’è scelta.

Crocetta querela, e fa bene: dipende dai giudici che troverà, e di che corrente sono.

Nel frattempo, noi di centro-destra continuiamo a venir privati del diritto di voto (Silvio è di nuovo condannato, e con lui la legge Severino è inflessibile)..

E i processi farsa continuano: adesso tocca a Maroni (gli sta bene, stava con i PM contro Bossi e Formigoni).

Nel frattempo, la Corte dei Diritti dell’Uomo (un’altra delle pagliacciate europee, superata però dalla nostra Cassazione, che non vuole rimanere indietro) si preoccupa dei diritti (inventati) dei pervertiti (op… mi sfugge il termine corretto..)

 


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