Austerità e sviluppo

Insieme alle infinite sciocchezze sentite in questo periodo sulla tragicommedia greca, nuovamente abbiamo ascoltato considerazioni bipartisan su questi due concetti: la cattiva Austerità che impedisce il buono Sviluppo.

In realtà queste due parole non sono affatto univoche, ed hanno due ben diversi modi di essere interpretate, se viste da sinistra ovvero da destra.

L’Austerità che si oppone allo Sviluppo è quella nella quale si persegue il pareggio di bilancio (obiettivo sacrosanto per Paesi sommersi dai debiti, creati dalla demagogica incoscienza di classi politiche dedite al rincretinimento sistematico del corpo elettorale) con l’aumento delle tasse, cioè con la sottrazione di ulteriore ricchezza alla società civile, l’unica in grado di creare vero e stabile Sviluppo.

Questa è l’Austerità perseguita e voluta dalla sinistra, come ha fatto Monti prima ed i due governi successivi poi, condannando l’Italia ad una depressione da cui non riesce ad uscire

Ma una Austerità che agisse limitando la spesa statale, e restituendo ricchezza ai privati, sarebbe invece del tutto compatibile, anzi propedeutica al rilancio di Lavoro ed Investimenti.

L’attuazione delle cosiddette “spese standard”, sarebbe proprio il miglior esempio di questo tipo di Austerità.

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Parimenti possiamo dire per lo Sviluppo. La Sinistra, che se ne riempie la bocca, pensa ad uno Sviluppo sostenuto e realizzato attraverso le opere pubbliche, cioè attraverso la sottrazione di ulteriore ricchezza all’iniziativa privata, per sostituirla con l’infinita dissipazione dei pubblici denari.

Al contrario, condizioni necessarie allo Sviluppo sono una bassa tassazione sul lavoro e sui capitali, un basso livello di oppressione burocratica e fiscale, un alto livello di libertà di agire ed intraprendere.

Esattamente il contrario di quanto attuato dalla Sinistra in Italia, che, oltre all’aumento delle tasse, ha emanato una incredibile serie di leggi volte a colpire solo che intraprende e produce.

Coi risultati che tutti vediamo.

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p.s.

sia i Greci che i migranti dimostrano ancora una volta che, oltre al fatto che devi aiutarli e mantenerli, questi, poi, ti sputano anche in faccia, disprezzando quello che hai fatto e reputandolo loro diritto e tuo dovere: ben ti sta.

 


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