il regno del Terrore

Mentre Renzi annaspa nell’inventarsi riforme del tutto inutili e, comunque, sempre annacquate dalla necessità di accontentare la sinistra del suo sinistro partito, il duo PD 5Stelle si dimostra efficacissimo nell’imporre quella che chiamano la svolta culturale, una riedizione in salsa italiano del solito terrore comunista contro i nemici di classe: i borghesi e, soprattutto, gli imprenditori, intesi anche come commercianti, artigiani, autonomi, che oggi chiamano col termine, per loro spregiativo, di “colletti bianchi”.

Interessante notare l’ autosmascheramento dei 5S, nati come oppositori della partitocrazia, e che si rivelano, invece, i soliti rottami dei movimenti di estrema sinistra andati man mano in malora negli anni passati. La loro lotta alla partitocrazia è consistita nella guerra a Berlusconi (l’unico non partitocrate), e nel sostegno di tutte le leggi stataliste e terroristiche che esaltano il potere dello Stato su quello della Società civile, che loro intendono sostenere solamente col mettere il bollo statale sugli accoppiamenti contro natura.

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Nel frattempo hanno

1) messo sotto spionaggio tutti gli Italiani, sia nella loro vita civile, con le intercettazioni ad libitum delle comunicazioni private, aggravate dalla loro consegna immediata alla stampa e televisione; sia con il controllo di ogni attività economica attraverso lo spionaggio bancario e, addirittura, delle spese private.

2) Inventato ogni sorta di reato in materia di gestione del proprio denaro, per continuare a derubare imperterriti gli Italiani che lavorano, aggravando oltre ogni limite le pene per reati fiscali, estesi a livelli minimi di contestazione (1000 euro)

3) Emanati in quattro e quattr’otto 6 decreti in materia di ecologia, che innalzano pene e prescrizioni al di là di ogni ragionevolezza

4) Ora, con le nuove leggi (dette per pudore anti-corruzione) pongono una pietra tombale sulla libertà di tutti (la Libertà, diceva Montesquieu, si ha quando nessun cittadino deve avere paura), con due provvedimenti in particolare:

– la riedizione del Falso in Bilancio, reato senza definizione, non limitato da alcuna cifra o valore, né assoluto, né percentuale, con la quale sarà possibile imputare di falso chiunque presenti un bilancio (tre falsi ogni riga): diceva Di Pietro “Il falso in Bilancio ci serve, perché quando non abbiamo le prove, imputiamo quello”.

– l’estensione del concetto di Mafia alle organizzazioni non armate, cioè che non fanno uso di violenza armata: questo permetterà l’uso delle leggi antimafia contro chiunque, in fase preventiva (a Roma hanno già dato il 41 bis in via preventiva a quel povero disgraziato di orbo fascista (adesso non ricordo il nome), di cui non sanno neppur dirci cosa abbia fatto di preciso, e contro questo obbrobrio nessuno dice niente)

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Queste leggi, la cui caratteristica principale è quella di colpire solo chi lavora ed intraprende, mentre i delinquenti non stanno neppur più in galera, non servono a punire chi ha commesso questi reati, ma chi è accusato di averli commessi.

Esse forniscono infatti poteri sempre più assoluti ai PM di rovinare chiunque vogliano, senza passare per l’incomodo di un processo:

1) Intercettazioni disposte senza valida notizia di reato (usano anche le lettere anonime, se non il semplice sospetto), prolungate all’infinito ed allargate a chiunque, senza obbligo di limitarsi al reato inquisito (per cui ci si inventa un motivo qualsiasi, e si intercetta alla ricerca del reato, che non si conosce)

2) arresto preventivo, eseguito di regola alle 5 del mattino, svegliando e terrorizzando l’accusato (incensurato) in casa, con tutta la sua famiglia, senza averlo neppur interrogato prima: lo interrogheranno con comodo, magari settimane dopo, insieme a tutte le altre vittime della retata (anche 150 insieme).

3) Sequestro preventivo dei beni, che lasciano il privato senza neppure i mezzi per difendersi, e costringono le imprese al fallimento

4) Uso delle leggi antimafia, tra cui il 41 bis, in fase preventiva, allargate all’intera società civile (non occorre più esercitare la violenza armata sulla società, bastano i metodi mafiosi, non altrimenti specificati, magari le raccomandazioni o le connivenze)

5) Allungamento all’eternità dei termini di prescrizione, cosa che serve sia a non affrettarsi a processare l’accusato, già rovinato con i processi mediatici; sia a trovare presunti reati 20 anni dopo, quando non ci sono più né prove né testimoni, per processare con comodo chi si vuol colpire.

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Ricordiamoci che coloro che ci governano sono andati al potere con un colpo di Stato internazionale e con l’uso continuo della Magistratura asservita: ora si preoccupano di rimanerci, utilizzando e rafforzando ancora più questi metodi (accade però, talora, che chi di spada ferisce...).

 

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