Civiltà perduta

Art.15

La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.
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Art. 27
L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
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Questi sono articoli ben chiari della nostra Costituzione.
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Ogni sera, per ore, se ne fa strame in tutti i telegiornali e in continue e sistematiche rubriche televisive.
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Le autorità preposte alla sorveglianza della Costituzione (Corte e Santo Vecchio del Colle) non si accorgono di nulla.
Inutile ricordare che la magistratura è intervenuta solamente quando si scoprirono gli altarini di Fassino e della Bocassini.
Per gli altri cittadini, il segreto non esiste.
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Ogni sera conversazioni private di ogni tipo vengono lette, scritte e ritrasmesse in voce.
L’atto dell’autorità giudiziaria che consente l’intercettazione, riguarda riguarda solo l’intercettazione per fini di indagine, o processuali.
Non riguarda la ritrasmissione in pubblico, che avviene senza alcun controllo o garanzia per l’intercettato.
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Ogni sera sentiamo processi mediatici, in cui giornalisti televisivi, telecronisti o gente della strada ci raccontano i loro sospetti e le loro illazioni su questo e su quello, o ci sciorinano i fatti privati degli sventurati cascati sotto la loro attenzione.
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E tutto questo solo per soldi! Per avere più audience e più pubblicità.
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Non esiste più alcun rispetto per i diritti della Persona. Chi cade sotto la gogna mediatica è rovinato, innocente o colpevole che sia.
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E abbiamo dovuto apporre milioni di firme per la privacy!
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Politici e giornalisti meritano tutti la galera.
Dopo un  giusto processo, naturalmente.
Ma anche qualche calcio tra i denti non guasterebbe…

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