15 novembre 2014
Dopo il dispiacere per il deludente risultato delle elezioni regionali, dove il parziale successo della Lega in Emilia non pareggia la sparizione dell’elettorato di centro-destra, ora ci toccherà sorbirci il lamento funebre delle mezze seghe… scusate, cartucce, che fino ad ora hanno vissuto sicure nei meandri del partito di Silvio Berlusconi.
Abbandonare il patto del Nazzareno. Questa è la ricetta per ritornare subito pimpanti e vincenti.
Non è vero. Berlusconi non è uno stupido, anzi, supera in intuizione politica tutti i suoi circonvicini.
Oggi, se cade Renzi, il potere non torna a destra. Vincerebbero le sinistre dei Landini, Cuperlo, Bindi, d’Alema, Camusso ecc.
I quali manderebbero l’Italia in rovina in tre giorni.
Basta che votino la Patrimoniale che continuamente invocano.
Se decidono una Patrimoniale, mettiamo, del 10% sui capitali investiti (l’1% all’anno già lo fanno), tutti dovrebbero vendere titoli, azioni, BOT e BTP per realizzare i liquidi necessari a pagare.
Questa vendita generalizzata provocherebbe l’immediata caduta del mercato.
Per raccogliere l’iniziale 10% occorrerebbe vendere molto di più, magari il 50%.
Ma, soprattutto, tutti cercherebbero liquidi per pagare con quelli, senza vendere in condizioni sfavorevoli.
La caduta dei titoli di Stato, oltre ad innalzare lo spread, con costi ulteriori per lo Stato, ridurrebbe le Banche senza soldi (le banche hanno i loro liquidi in Titoli di Stato), mentre i clienti vorrebbero togliere i loro depositi, comunque già investiti.
Conseguenza: chiusura dei Bancomat e dei Conti Correnti; crisi all’Argentina, situazione prerivoluzionaria.
Meglio che Renzi resti dove è, mandandoci a fondo a poco a poco. Può darsi che nel frattempo la situazione migliori, con qualche resipiscenza dell’elettorato di centro-destra, che ritorni a votare..
Questo è il disegno di Silvio, e non si può dargli torto, anche se ogni accordo con il PD fa rivoltar lo stomaco.