del modo in cui la sinistra (e Renzi) ci sta conducendo alla rovina

28 ottobre 2014

La situazione economica italiana è caratterizzata, e non da oggi, da tre elementi fondamentali, che si sono aggravati in presenza della crisi economica mondiale:

  • un debito pubblico enorme, circa 130% del PIL, cioè di tutto quello che si produce in un anno
  • un bilancio annuo tuttora negativo, per cui il debito complessivo continua a crescere
  • una pressione fiscale che dà allo Stato più della metà dell’intero PIL (compresa l’evasione)

 

La cosa si è fatta insostenibile da quando il nostro debito non trova più assorbimento sul mercato, cioè non troviamo più chi presti soldi allo Stato, se non con interessi che non possiamo permetterci di pagare. Oggi è la Banca Europea che ci sta prestando soldi, per tenere bassi gli interessi sui titoli pubblici, ma questo fatto dà modo agli altri Paesi Europei, specie la Germania, di pretendere una riduzione del nostro debito, visto che pagare per gli altri non piace a nessuno.

Pertanto, gli altri Paesi ci chiedono di riportare il nostro bilancio annuo in pareggio, e questo si può fare in due modi: aumentare le entrate dello Stato, o diminuirne le uscite.

Inoltre, l’eccessiva pressione fiscale deprime l’economia, sottraendo risorse agli investimenti, già impoveriti poichè la maggior parte dei risparmi e assorbita dai Titoli di Stato.

 

Per rimediare a tutto ciò, il Governo Berlusconi-Tremonti puntava a

  • aumentare le entrate statali solo facendo crescere l’economia privata, non aumentando le tasse, o addirittura diminuendole
  • tagliare gradualmente le spese statali, senza creare troppo scompiglio (diminuire le spese significa, comunque, che qualcuno prenderà meno soldi)
  • condurre una moderata lotta all’evasione, soprattutto incoraggiando l’evasore a pagare di propria volontà (condoni) ed a riportare i capitali dall’estero in Italia (scudo fiscale).
  • chiedere all’Europa l’emissione di Euro-Bond, cioè di titoli garantiti da tutta la comunità, che servissero a mantenere bassi i tassi per gli Stati in crisi (PIGS= Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna: noi ancora ce ne stavamo fuori)

 

Questa politica aveva portato

  • al raggiungimento del pareggio primario, cioè del bilancio considerato senza gli interessi sul debito
  • a mantenere la disoccupazione sotto l’8%, un dato inferiore alla media europea
  • ad avere, nel 2011, un aumento del PIL dello 0,6%
  • a prevedere il pareggio di bilancio per il 2014

 

L’insistenza sugli Euro-Bond aveva però portato ad uno scontro con la Germania e la Merkel (aggravato da una azione spionistica della nostra magistratura rossa, con la pubblicazione della frase di Silvio sul “lato B”della Kanzellerin), che pensò bene di liberarsi di Berlusconi con un complotto cui parteciparono anche le massime Autorità nazionali.

 

Abbattuto Berlusconi dalle sinistre mediante aggressione giudiziaria, con processi farsa, leggi retroattive, complotto internazionale e carcere per tutti gli uomini a lui più vicini,

questi criminali incapaci hanno potuto applicare i loro rimedi che consistevano in:

 

  • aumento immediato e sconsiderato delle tasse, promettendo il pareggio per il 2013 (!!!!)
  • posa delle unghie sui risparmi degli italiani: saccheggiati i guadagni, restavano da saccheggiare i risparmi: tasse sulla casa, patrimoniali sui risparmi, tasse sulle rendite da capitale
  • scatenamento di una lotta terroristica contro l’evasione (20% del PIL), con leggi illiberali, spionaggio, utilizzo di metodi banditeschi nei confronti di chi lavora, obblighi e proibizioni di ogni genere nei confronti di tutti i cittadini, utilizzo delle leggi antimafia in funzione antievasione.

 

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: immediata recessione, crollo del PIL, adesso in continuo calo, disoccupazione sempre crescente (oggi > 12%), fuga di capitali, sparizione del denaro per gli investimenti, chiusura di attività e delocalizzazioni all’estero: i risultati economici italiani sono all’ultimo posto in Europa.

 

Oggi (o meglio, domani) si cerca di rimediare, con un parziale calo delle tasse sulle aziende, ma nulla si fa per correggere gli altri due punti causa del disastro in atto: tasse sulle rendite e sulle proprietà e persecuzione fiscale e giudiziaria su chiunque lavori e intraprenda.

Sono questi ultimi due punti la causa principale del degrado economica che ci affligge e che proseguirà, malgrado Renzi, e qualche intervento felice del suo Governo.

Mancano soldi per gli investimenti; quelli che ci sono, scappano. E lo Stato continua a drenare risorse, privandone l’economia del Paese.

 

Ne avremo la prova nei prossimi mesi.

 

(Sola nota positiva: gli omosessuali, per consumare, dovranno sposarsi: ben gli sta)

 

 

seconda parte.

Abbiamo visto, nell’ultimo intervento, che lo Stato italiano assorbe, per il suo mantenimento, oltre la metà del PIL nazionale.

 

Questo significa che solamente meno della metà del reddito nazionale resta disponibile per gli investimenti, le attività produttive ed i consumi privati, non statali,.

Questa residua quantità è ormai troppo scarsa per l’economia, ed ogni ulteriore riduzione porta ad una recessione economica sempre più pericolosa.

Questo significa anche che ogni tentativo da parte dello Stato, o meglio, della classe politica, di impadronirsi di una ulteriore parte del reddito nazionale non può portare ad altro che al disastro economico, disastro ormai già in atto.

 

Due sono i punti da considerare.

 

Primo.

La tassazione delle rendite, cioè degli utili sui risparmi, e dei risparmi stessi, sottrae direttamente risorse agli investimenti.

I risparmi sono tutti investiti, salvo quelli sotto il materasso, che non sono tassabili.

Azioni e obbligazioni sono la via attraverso cui le aziende si riforniscono di capitale sul mercato.

Anche il semplice deposito in banca, serve alla banca per finanziare attività economiche.

E’ chiaro quindi che ogni tassazione del capitale, cioè la tassa patrimoniale, oggi allo 0,7% annuo, sottrae direttamente soldi da questi investimenti

Anche tassare i guadagni sui risparmi (rendite finanziarie) colpisce direttamente gli investimenti

  • allontana i capitali liberi, cioè quelli che possono andare all’estero, dove pagano meno tasse, se le pagano;
  • le aziende, per finanziarsi, emettono obbligazioni, che attirano i compratori con un tasso di interesse maggiore di quello di BOT e BTP. Se gli interessi sono tassati, il tasso di emissione dovrà essere maggiore, per attirare l’investitore. Quindi finisce che le tasse le pagano le Aziende.
  • Le aziende, sempre per finanziarsi, emettono Azioni. La tassazione dei relativi guadagni provocherà inevitabilmente cali delle quotazioni di borsa, rendendo impossibile, o meno conveniente, alle aziende questo metodo di finanziamento, e diminuendone la capitalizzazione (cioè i soldi che già hanno, dati dalle Azioni in loro possesso).

 

Questa è il primo strumento con il quale la sinistra sta affossando l’economia nazionale.

I politici di sinistra, da Bersani a Fassina, si sono fatti la loro cultura economica leggendo Paperino, per cui pensano che i soldi privati stiano nel deposito di zio Paperone, dove basta passare con la carriola per andar via pieni. Ma per ogni soldo risparmiato, che lo Stato fa suo, c’è una attività privata che chiude.

 

Secondo.

L’evasione fiscale rappresenta circa il 20% del reddito nazionale (sono cifre per lo più tirate a caso od inventate, in uffici pagati apposta da noi a far danno, ma potrebbero andarci vicino).

Si tratta, in gran parte, di evasione marginale e diffusa, con la quale chi lavora cerca di sottrarre al furto ed alla rapina di uno Stato che lo tassa al 70%, una parte dei suoi guadagni.

Oppure si tratta di evasione da parte di attività marginali, che non vivrebbero se dovessero svolgersi in modo regolare.

L’evasore totale non esiste, o è una bestia tanto rara che ci viene subito presentata in televisione, se ne trovano uno. L’ultima volta se lo sono addirittura inventato.

Altra finta evasione è il cosiddetto “abuso di diritto”, od elusione: utilizzare le leggi esistenti per pagare meno tasse: è lecito dappertutto, ma in Italia l’idra fiscale lo ha reso un reato (senza legge): vedi, ultimo, il caso Cannavaro, mentre Dolce e Gabbana, per ora, ne vanno assolti.

 

Se lo Stato si impadronisse anche dell’evasione fiscale (20% del PIL, per cui allo Stato andrebbe il 10%), la sua pressione sull’economia nazionale passerebbe al 60%, il ché vorrebbe dire andare tutti direttamente in malora.

 

Ma i soloni della sinistra hanno fatto ben di peggio: senza riuscire a prendere un soldino in più di Tremonti (la lotta all’evasione non ci porta in cassa un bel niente in più di prima), sono riusciti a far sparire questi soldi (che rappresentavano il 40% dei soldi circolanti), dalle banche, sottraendoli agli investimenti, (con lo spionaggio bancario) e dai consumi (con lo spesometro).

Oggi il nero, che prima finanziava l’economia, se ne sta sotto i materassi,  (se è poco), o se ne va in Svizzera od alle Caiman (se è tanto).

E nessuno riporterà i soldi in Italia con al potere dei farabutti che hanno fatto rimangiare al Parlamento la sua parola appena data, nel caso dello”scudo fiscale, con cui Tremonti aveva riportato in Italia 100 miliardi di euro, fatti fuggire da Prodi.

Poi vogliono far aumentare i consumi con gli 80 euro, o convincere i capitali fuggiti a tornare in Italia, con qualche finta diminuzione fiscale.

 

Purtroppo, anche Renzi continua ad insistere su questi due punti: aumento della tassazione sulle rendite, al 25% (oltre ai vari bolli e tassazioni secondarie);

incremento del terrorismo fiscale: leggi su riciclaggio, auto riciclaggio, inquinamento delle prove, falso in bilancio, e altre che arriveranno oltre alle già attive su sequestro preventivo dei beni (quando, per Costituzione, sei ancora innocente), inversione dell’onere delle prova, arresti preventivi per motivi fiscali ecc.

 

Con questi metodi da Germania comunista (e non abbiamo parlato della oppressione burocratica, ormai fuori controllo…) si avranno risultati da Germania comunista: desolazione, miseria e fuga di chi potrà.

 

Chi può, stia bene. Gli altri, pazienza…

 

 


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